CARATTERI DISTRIBUTIVI DEGLI EDIFICI
cod. 13135

Anno accademico 2008/09
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Composizione architettonica e urbana (ICAR/14)
Field
Architettura e urbanistica
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
60 ore
di attività frontali
4 crediti
sede: -
insegnamento
in - - -

Modulo dell'insegnamento integrato: LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I

Obiettivi formativi

Il corso si propone come obiettivo quello di fornire un supporto teorico all’attività progettuale svolta all’interno del laboratorio di progettazione architettonica e di stimolare gli studenti ad una riflessione critica sull’architettura attraverso la scoperta delle opere più significative dei protagonisti del ‘900, della loro ricerca ed i loro insegnamenti. <br />
La riflessione critica, assunta come metodo, diventa lo strumento conoscitivo per indagare ed interpretare l’esistente, il contesto, ciò che ci circonda, per poterlo così ripensare e riprogettare: è come trovarsi difronte ad un foglio nero la cui lettura attenta e consapevole consente di conoscere il mondo e alcune delle regole che lo governano. Il progetto diventa pertanto il progetto dell’esistente inteso come riproposizione in chiave contemporanea della realtà e della storia, come interpretazione sensibile dei luoghi, delle emozioni e delle esperienze convenzionali del vivere quotidiano.<br />
L'insegnamento dei Caratteri Distributivi degli Edifici diventa l’occasione teorica per verificare come, nell’arco del ‘900, le regole del fare architettura si sono modificate consentendo di introdurne delle nuove.<br />
La riflessione su tipologia, morfologia e i caratteri distributivi non si limita al solo corpo architettonico ma si dilata fino ad interrogarsi sulla dimensione del paesaggio e del territorio: tipologia e morfologia intesa come riduzione, caratteri distributivi intesi come verifica dell’evoluzione dell’abitare nel ‘900.

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

<div align="justify">Il corso verrà articolato in due cicli di lezioni ed esercitazioni. Il primo ciclo di lezioni, che interesserà il primo trimestre della didattica, consente di esaminare il contributo offerto da alcuni dei maggiori esponenti dell’architettura italiana che hanno operato intorno agli anni ’50. La presa visione delle esperienze di Ignazio Gardella, Franco Albini, E.N. Rogers, Gio Ponti, Mario Ridolfi, Ludovico Quaroni, Giuseppe Terragni, Adalberto Libera, Luigi Moretti, Giovanni Michelucci, Carlo Mollino e Carlo Scarpa, consentono di confrontare l’ampia produzione architettonica italiana con quella dei maestri del Movimento Moderno europeo e di stabilire criticamente quali sono stati i punti di contatto o le divergenze teoriche con la cultura architettonica cresciuta, in modo trasversale, all’interno del più ampio dibattito intellettuale che ha interessato tutto il novecento. <br />
Il secondo ciclo di lezioni, che verrà sviluppato nell’arco del secondo trimestre, propone una lettura critica delle esperienze legate alle più recenti ricerche contemporanee dove l’eterogeneo panorama dei numerosi linguaggi architettonici suggerisce la necessità di rintracciare quelle condizioni teoriche e formali capaci di garantire un orientamento all’interno della variegata produzione architettonica ed artistica. Lo scopo è quello di aprire un osservatorio attento alle dinamiche contemporanee per capire, conoscere ed infine interpretare i numerosi processi compositivi e concettuali legati al fenomeno architettonico, con particolare riferimento al ruolo centrale svolto dal progettista nei confronti del luogo, inteso come contesto socio-culturale, e non solo spaziale, all’interno del quale muoversi per cercare soluzioni sempre nuove. Enorme attenzione pertanto verrà prestata alle preesistenze assimilate come stato dei luoghi, come punto di partenza, come riferimento iniziale, come sedimentazione, ma allo stesso tempo re-interpretate e assunte come stimolo, come consapevolezza del luogo, come virtù latente da svelare con il progetto capace di esprimere, in chiave contemporanea, la tradizione trasmessa attraverso la storia. Gli esempi offerti da Peter Zumthor, Herzog & De Meuron, Rem Koolhass, Rafael Moneo, Zaha Hadid, Kazuyo Sejima, Carlos Ferrater, Steven Holl, Alvaro Siza, Rudy Ricciotti e altri protagonisti della scena contemporanea contribuiscono a dimostrare l’importanza assunta dal binomio inscindibile progetto-luogo e allo stesso tempo forniscono i necessari strumenti critici per stimolare una curiosità intellettuale nei confronti di una scienza, quella dell’architettura, sempre più interdisciplinare dove arte, musica, cinema e fotografia contribuiscono in modo determinante alla formulazione di una sintesi dove tipologia, morfologia e luogo definiscono l’intero progetto. </div>

Programma esteso

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Bibliografia

<div align="justify"><strong>Bibliografia essenziale</strong><br />
La bibliografia qui riportata é strettamente necessaria allo scopo di affrontare il corso nel suo insieme e pertanto i loro contenuti verranno discussi insieme in sede di esame. <br />
<br />
-Bruno Zevi, <em>Saper vedere l’architettura</em>, Einaudi Editore.<br />
-Ernesto Nathan Rogers, <em>Esperienza dell’architettura</em>, (a cura di) Luca Molinari, Skira, Milano, 1997.<br />
-Ernesto Nathan Rogers, <em>Gli elementi del fenomeno architettonico</em>, (a cura di) C. De Seta, Mariotti, 2006.<br />
-Steven Holl, Parallax. <em>Architettura e percezione</em>, Postmedia srl, Milano, 2004.<br />
-Giovanni Michelucci,<em> </em><em>Brunelleschi mago</em>, (a cura di) Mario A. Toscano, Sesto Fiorentino (FI), Tellini, 1990.<br />
<br />
<strong>Bibliografia generale</strong><br />
Per ulteriori approfondimenti si consiglia la lettura dei testi di seguito riportati. Durante le lezioni, revisioni e in occasione della discussione dei temi specifici di progetto, verranno consigliate ulteriori letture:<br />
<br />
-Alan Colquhoun, <em>Architettura moderna e storia</em>, Roma-Bari, Laterza, 1989.<br />
-Bruno Zevi, <em>Storia dell’architettura moderna</em>, Einaudi Editore.<br />
-Emil Kaufmann, <em>Tre architetti rivoluzionari: Boullée, Ledoux, Lequen</em>, Milano, Franco Angeli, 1976.<br />
-Jurij M. Lotman, <em>La cultura e l’esplosione. Prevedibilità e imprevedibilità</em>, Milano, Feltrinelli, 1993.<br />
-Jean Francois Lyotard, <em>La condizione postmoderna,</em> Milano, Feltrinelli, 1981.<br />
-Rafael Moneo, <em>La solitudine degli edifici e altri scritti</em>, Allemandi, Torino 2004.<br />
-Rem Koolhaas, <em>Delirious New York. A Retroactive Manifesto for Manhattan</em>, Rotterdam, 010 Publishers,1994, trad. it., <em>Delirius New York,</em> Milano, Electa, 2002. <br />
-Manfredo Tafuri, <em>Progetto e Utopia</em>, Roma-Bari, Laterza, 1973. <br />
-Manfredo Tafuri<em>, Storia dell’architettura italiana,1944-1985</em>, Torino, Einaudi, 1986.<br />
-Peter Zumthor,<em> Architektur denken,</em> Lars Muller, Baden, 1998; Thinking architecture, Basel, Birkhauser, 1999; ed. italiana <em>Pensare architettura</em>, Electa, Milano 2004.<br />
-Rem Koolhaas, <em>Junkspace</em>, Quodlibet, Macerata, 2006.<br />
<br />
<em>Numeri monografici della rivista "El Croquis":</em><br />
Jean Nouvel, Herzog e De Meuron, Rem Koolhaas, Rafael Moneo, Zaha Hadid, Tadao Ando, Toyo Ito, Kazuyo Sejima, Gigon e Guyer, MVRDV, Bolles e Wilson, Steven Holl<br />
<br />
<em>La lettura delle più importanti riviste di architettura italiane: </em><br />
Domus, Casabella, Area, Materia, Abitare.<br />
<br />
<em>La visione dei seguenti films:</em><br />
Godfrey Reggio, Koyaanisqatsi, musiche di Philip Glass, 1984<br />
Ridley Scott, Blade Runner, dal romanzo di Philip K. Dick, 1982<br />
Kahn Nathaniel (a cura di), My architect. Alla ricerca di Louis Kahn, 2005<br />
Stanley Kubrick, 2001 Odissea nello spazio, 1968<br />
<br />
<em>La consultazione dei seguenti links:</em><br />
www.mduarchitetti.it<br />
www.europaconcorsi.com<br />
www.archiportale.com</div>

Metodi didattici

<div align=""justify""><strong>Esercitazioni progettuali</strong><br />
Durante il corso di Caratteri Distributivi degli Edifici sono previste delle esercitazioni necessarie per stimolare, negli studenti, un’indagine conoscitiva dell’architettura attraverso il disegno e il progetto. Nel primo caso gli studenti dovranno ri-disegnare, di un architetto presentato durante le lezioni teoriche, una sua architettura nelle modalità e nei tempi che verranno meglio specificati nel corso delle lezioni didattiche.<br />
Nel secondo caso lo studente dovrà confrontarsi con il progetto attraverso lo svolgimento di un tema legato al “racconto architettonico”: la progettazione della “casa cubo” diventa l’occasione per approfondire e capire come articolare i "materiali del comporre", per rilevarne le interne coerenze, i salti di scala, i rimandi stilistici e le aporie, nell'articolazione del processo di costruzione motivata dell'architettura. <br />
<br />
<strong>Modalità d’esame</strong><br />
L’esame finale e la valutazione del lavoro svolto consiste nell’esposizione e discussione in forma collegiale di tutto il materiale prodotto durante l’anno, all’interno del Laboratorio comprese le esercitazioni progettuali svolte nel corso di Caratteri Distributivi degli Edifici, dove lo studente dovrà dimostrare, con la pratica del progetto, di avere assimilato gli insegnamenti trasmessi attraverso l’attività didattica.</div>

Modalità verifica apprendimento

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Altre informazioni

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