STORIA DEI RAPPORTI TRA INFORMAZIONE, POLITICA E GIUSTIZIA
cod. 1009358

Anno accademico 2020/21
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
- Lisa ROSCIONI
Settore scientifico disciplinare
Storia moderna (M-STO/02)
Field
Discipline storico-sociali, giuridico-economiche, politologiche e delle relazioni internazionali
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Conoscenza e capacità di comprensione. Il corso consentirà agli studenti una comprensione critica del passato come strumento di comprensione critica del presente.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione. Le lezioni frontali, lo studio individuale e le ricerche condotte durante la parte laboratoriale del corso daranno agli studenti la capacità di collegare il passato con il presente, individuando linee di tendenza e problemi di lungo periodo.
Autonomia di giudizio. A conclusione del corso gli studenti, sulla base delle conoscenze analitiche maturate, dovrebbero aver maturato la capacità di raccogliere dati e interpretare in modo critico gli argomenti studiati.
Abilità comunicative. A conclusione del corso gli studenti dovrebbero aver conseguito capacità di esporre con chiarezza i principali problemi
Capacità di apprendimento. L'impegno di studio dovrebbe conferire agli studenti una certa padronanza metodologica, abilità di apprendimento e capacità di analisi delle fonti che potranno essere utili anche per future professioni relative alla comunicazione e al giornalismo

Prerequisiti

Aver sostenuto l'esame di Storia Moderna e/o di Storia Contemporanea. In frequentanti che non hanno sostenuto i suddetti esami potranno eventualmente compensare con letture ad hoc per lo svolgimento della ricerca prescelta

Contenuti dell'insegnamento

Il corso si propone di ripercorrere le origini e l'evoluzione del fenomeno giornalistico e letterario della cosiddetta cronaca giudiziaria prendendo in esame, dopo una premessa storica e storiografica, alcuni casi celebri tra età moderna e contemporanea

Programma esteso

Nei moderni sistemi democratici l’accesso alle informazioni relative all’iter processuale è considerato un diritto ineludibile, una forma di garanzia e una modalità di controllo del corretto funzionamento del sistema giustizia. Si tratta di un’acquisizione relativamente recente, che va fatta risalire, nell'Europa continentale, al XIX secolo, quando fu introdotto il dibattimento pubblico già presente invece nel mondo anglosassone e negli Stati Uniti. Si aprirono così spazi inediti per l’informazione, dando luogo a una vertiginosa dilatazione delle notizie relative a fatti criminosi e processi che contribuì a definire le soglie percettive tra atteggiamenti individuali e collettivi leciti e interdetti, accettabili e non. Al contempo si aprì a più livelli, soprattutto in Italia, un ampio dibattito sugli effetti che la divulgazione di notizie attraverso i nuovi strumenti d’informazione – i giornali – poteva produrre in termini di condizionamento della “serenità” del giudizio, violazione del segreto istruttorio, “morbosità” del pubblico, giustizia-spettacolo, tutti temi quanto mai attuali. La nuova frontiera è oggi rappresentata dal “processo mediatico”, nel quale i legittimi confini dell’esercizio del diritto di cronaca giudiziaria vengono aggirati, interferendo spesso con l’esercizio della giustizia stessa e con la sua percezione pubblica, secondo dinamiche che non sono del tutto nuove e le cui origini sono specifico oggetto del corso. Sin dalla prima età moderna, infatti, le notizie su processi, rigorosamente segreti fino alla sentenza, diedero vita ad un’intensa circolazione di testi manoscritti o a stampa. A partire dal XVII secolo occasionalmente e in modo assai sintetico, notizie su crimini e processi cominciarono ad essere pubblicate sulle prime gazzette a stampa. Dalla fine del Settecento, grazie alla moda delle “cause celebri” nata in Francia e poi diffusasi in tutta Europa, e alla parallela e progressiva apertura delle aule dei tribunali al pubblico, prese quindi forma la cronaca giudiziaria nel senso moderno del termine. L'obiettivo del corso è quindi quello di ricostruire, dopo una premessa di carattere storico e storiografico, l’evoluzione del fenomeno prendendo in esame alcuni casi celebri tra età moderna e contemporanea.

Bibliografia

FREQUENTANTI
1) L. Roscioni et al. Informazione, politica e giustizia: la cronaca giudiziaria e le origini del processo mediatico (dispensa disponibile sulla piattaforma Elly)
2) Un caso di studio, da concordare con la docente e da esporre individualmente o in gruppo durante il laboratorio, che verrà scelto tra una lista di fonti e testi relativi a noti casi giudiziari tra XVI e XX secolo

NON FREQUENTANTI
1) L. Roscioni et al., Informazione, politica e giustizia: la cronaca giudiziaria e le origini del processo mediatico (dispensa disponibile su Elly)
2) N. Zemon Davis, Il ritorno di Martin Guerre. Un caso di doppia identità nella Francia del ‘500, Torino 1997 (disponibile su Elly)
3) L. Roscioni, Lo smemorato di Collegno. Storia italiana di un'identità contesa, Torino, 2009

http://elly2020.dusic.unipr.it

NB. La bibliografia d’esame potrà subire variazioni che verranno comunicate all’inizio del corso

Metodi didattici

L'insegnamento è articolato in due parti.
Nella prima parte, costituita da lezioni frontali, verranno presentati 1) i principali temi e problemi oggetti del corso 2) alcuni casi di studio di cronaca giudiziaria tra XVI e XX secolo
La seconda si svolgerà in forma di laboratorio-seminario, con la partecipazione attiva degli studenti. A ciascuno di loro, singolarmente e/o per gruppi di studio, verrà affidata una breve ricerca (la lista delle ricerche da svolgere verrà pubblicata su Elly all’inizio del corso)
Le ricerche, che potranno essere presentate con l'eventuale ausilio di supporti informatici, verranno esposte e discusse in classe.

Modalità verifica apprendimento

Frequentanti: esposizione orale e discussione della ricerca condotta durante il laboratorio in classe.
Non frequentanti: esposizione orale e discussione dei testi in programma.

Criteri di valutazione
Frequentanti:
Una valutazione di insufficienza è determinata dalla mancanza di autonomia nel condurre la ricerca e nell'elaborare ed esporre il proprio punto di vista critico e nel discuterne costruttivamente insieme agli altri studenti.
Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata da un livello accettabile di performance da parte dello studente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
I punteggi medi e alti (24-27/30 e 30 e lode) vengono assegnati allo studente in base alla dimostrazione di un livello da Buono ad eccellente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
Non frequentanti
Una valutazione di insufficienza è determinata dalla mancato studio di parte del programma, da gravi carenze nell'esposizione e nella riflessione critica sui testi.
Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata da un livello accettabile di performance da parte dello studente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
I punteggi medi e alti (24-27/30 e 30 e lode) vengono assegnati allo studente in base alla dimostrazione di un livello da buono ad eccellente degli indicatori di valutazione sopraelencati.

Altre informazioni

- - -